Valle del Potenza

San Severino Marche

La città romana di Septempeda, i cui resti sono visibili nel Parco Archeologico, 2 km a Est del centro di San Severino, lungo la strada septempedana, ebbe origine in un territorio già frequentato in precedenza. Come attestano i reperti più antichi recuperati nel terriorio, attualmente esposti presso il Museo Archeologico Giuseppe Moretti di San Severino, le prime testimonianze umane dell'area sanseverinese si datano tra paleolitico ed età del Bronzo. Tra le più importanti evidenze preromane sono da citare l’abitato individuato sul colle Pitino e le necropoli picene di Ponte di Pitino, Monte Penna e Frustellano, databili tra VII e V sec. a.C., i cui corredi dimostrano il raggiungimento di una notevole ricchezza e di un ruolo attivo nei commerci da parte delle élite locali. A partire dal III sec. a.C. è invece documentata l’occupazione dell’area in cui successivamente sorgerà la città romana, una fertile piana alluvionale sulla sponda settentrionale del fiume Potenza, sul diverticolo che si distaccava dalla Flaminia presso Nocera Umbra e arrivava sino ad Ancona. La città, il cui impianto è diviso in due proprio dalla via Flaminia Camellaria, che ne costituisce il decumano massimo, divenne Municipium e viene citata tra i centri della Regio V Picenum. Presso il parco archeologico sono attualmente visibili alcune porzioni della cinta muraria in opera quadrata, che cingevano l’area urbana, così come la porta Sud della città. Oltre alle mura cittadine, nell’area a Nord del decumano, sono presenti i resti di un impianto termale affacciato su una piazza pavimentata in opus spicatum, probabilmente limitrofa alla zona del foro. Dell’impianto termale rimangono vari ambienti, tra i quali il meglio visibile è quello del calidarium. Oltre a queste strutture, nel corso degli anni sono state individuate nei pressi della chiesa di S. Maria della Pieve i resti di alcune domus e di fornaci, purtroppo oggi non più visibili, che fanno ipotizzare la presenza di un quartiere residenziale e di una zona artigianale in quest'area. Lungo la Camellaria, a Est e a Ovest dell’impianto urbano, sono invece state identificate le necropoli cittadine. Come per altri centri marchigiani, Septempeda fu abbandonata in seguito alle incursioni dei Goti, nel VI sec. d.C., e la popolazione si ritirò in altura, sul Monte Nero, più facilmente difendibile.

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Principi umbri e piceni tra il Potenza e l’Esino

Nelle zone di confine dell’entroterra marchigiano i principi umbri di Camerino vivevano a contatto con numerosi villaggi, anch’essi retti da principi guerrieri piceni. I pregevoli corredi delle necropoli, risalenti alla fine dell’VIII - inizi VI sec. a.C., documentano i fitti scambi con l’oriente greco e con l’Etruria e attestano il ruolo cruciale di queste popolazioni nei traffici mercantili tra Adriatico e Appennino, che essi controllavano e da cui traevano le loro ricchezze.

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San Severino Marche

Indirizzo SP 361 San Severino Marche
Telefono (+39) 07122831
Orario Apertura Solo su prenotazione
Tempo Visita 45 min
Costo Ingresso Gratuito
Prenotazione Obbligatoria si
Viabilità Camellaria
Bookshop no
Visita Guidata Gratuita no
Visita Guidata no
Parcheggio si
Accessibilità Disabili no
Audioguida no
Sale Didattica no
Sala Conferenze no
Lingua Inglese no
Mezzi Pubblici no
Servizi alle Famiglie no
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