Parco archeologico "Antica città romana di Suasa"

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Valle del Cesano

Castelleone di Suasa

L’antica città romana di Suasa occupa un ampio pianoro posto nella media valle del Cesano, sulla destra idrografica del fiume a circa 2 km dall’attuale comune di Castelleone di Suasa. La città si estendeva lungo un tratto di strada che, passando per la conca di Sentinum, univa Roma con le terre costiere già prima della costruzione della Via Flaminia e del suo diverticolo che da Ad Calem collegava la via consolare alla strada costiera, attraversando i territori posti sulla sinistra idrografica del Cesano. Un altro importante asse viario ampiamente frequentato in età preromana, la Via Salaria Gallica, passava per Suasa, ampliandone l’importanza strategica per il controllo dei territori. Questa direttrice collegava la Via Flaminia con la Via Salaria, passando per i principali centri delle medie vallate: Forum Sempronii, Suasa, Ostra, Aesis, Ricina, Urbs Salvia, Falerio e Asculum. Una prima frequentazione romana dell’area è databile a seguito della Battaglia di Sentinum, nel 295 a.C. Con la distribuzione ai coloni romani dei territori sottratti ai Galli Senoni, Suasa divenne centro amministrativo della media valle del Cesano. Nella seconda metà del I a.C. la città acquistò lo status di municipium, cui seguì un periodo di grande prosperità che vide il suo apice nel II d.C., quando si svilupparono le abitazioni e si monumentalizzarono gli edifici pubblici: il teatro, l’anfiteatro e il foro. Nel IV d.C. iniziò un progressivo declino economico ed urbanistico che portò al totale abbandono della città tra il V e il VI d.C. L’ingresso al parco archeologico si trova presso l’area musealizzata della Domus dei Coiedii, dove è allestita la biglietteria. L’antica città romana di Suasa, oggi visitabile per circa 10 ettari, si trova lungo la strada di fondovalle che da Castelleone di Suasa porta a Corinaldo e ripercorre l’antico tracciato romano che costituiva il Decumano Massimo dell’antica città. Questa strada, lastricata in basoli di arenaria locale, era affiancata da marciapiedi pavimentati in cotto con mattonelle disposte a spina di pesce. Lungo la strada, sono state individuate due aree necropolari, una settentrionale e una meridionale. Percorrendo la strada da Nord verso Sud, sul lato sinistro, si trova la Domus dei Coiedii, una grande e lussuosa abitazione privata situata fra il foro e l’anfiteatro. Questa area, nella media e tarda età repubblicana (II a.C. – metà I d.C.) era occupata da più unità abitative; quella situata nella parte nord-occidentale corrispondeva al nucleo originario della domus. Questa piccola abitazione, con l’inizio del II d.C., venne man mano ampliata fino a diventare un grande complesso abitativo con ambienti di servizio pavimentati in cotto, sale di rappresentanza decorate da pitture parietali, oggi conservate nel Museo Civico Archeologico “A. Casagrande” a Castelleone di Suasa, pavimenti in mosaico e in marmi policromi d’importazione. Dal III d.C. iniziò un progressivo declino della struttura, che portò al definitivo abbandono della casa verso la metà del VI a.C. Continuando verso Sud, è visibile la Casa del Primo Stile che, edificata nella metà del II a.C., fu abbandonata prematuramente durante la prima metà del I d.C. Sulla destra della strada, di fronte alla Domus dei Coiedii, si sviluppa l’area del foro. In questo settore sono stati rinvenuti i resti di due edifici, databili fra il II a.C. e il I a.C.: uno a pianta circolare e l’altro a pianta rettangolare. Tali resti costituivano il nucleo sacro della città, poi demoliti per la costruzione del portico e delle tabernae. Il foro, realizzato attorno alla prima metà del I a.C., è sostanzialmente formato da un’ampia area aperta definita su tre lati da una sequenza di tabernae, aperte su un portico che prospetta verso la piazza. Lasciando la strada e portandosi alle spalle della Domus dei Coiedii, si incontra l’anfiteatro di Suasa, dotato di otto ingressi voltati, di cui due che immettono direttamente nell’arena.

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Salaria Gallica e dintorni: le strade dell’olio e del vino nell’antichità

Vino e olio, eccellenze dell’agricoltura e della gastronomia marchigiana, sono da sempre al centro dell’economia e dell’identità culturale locale, come testimoniano i numerosi impianti per la produzione olearia e vinicola presenti sin dall’età picena nella regione. Il viaggio alla scoperta del territorio dedicato all’antica produzione dell’olio e del vino ci conduce lungo la Salaria Gallica, strada che collegava Fossombrone ad Ascoli Piceno passando per le principali colonie romane, immerse nelle verdi colline marchigiane.

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Celti vs. Romani: viaggio nell’Ager Gallicus

Da sempre luogo di incontro di varie culture, l’Ager Gallicus è il territorio marchigiano compreso tra l’Esino e il confine settentrionale della regione, così denominato dai romani in quanto occupato sin dalla fine del IV sec. a.C. dalla tribù celtica dei Galli Senoni. In questo contesto nel 295 a.C. si consumò una delle battaglie fondamentali della storia romana, avvenuta a Sentinum, che ha determinato le sorti dell’occupazione romana fino alla costa adriatica. Attraverso i siti e i Musei Archeologici di questi territorio verrete a contatto con le diverse civiltà che vi hanno convissuto intrecciando stretti legami culturali e mercantili.

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Castelleone di Suasa

Indirizzo Contrada Pian Volpello Castelleone di Suasa
Telefono 3335351396
Orario Apertura settembre-giugno: sabato e domenica 15:30-19:30; luglio-agosto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica: 16:00-20:00
Tempo Visita 1 h e 30 min
Costo Ingresso Intero: 5 € Ridotto per gruppi maggiori di 30 persone e scolaresche: 2 € Gratuità secondo legge
Prenotazione Obbligatoria Prenotazione obbligatoria nel periodo invernale con almeno tre giorni di anticipo
Bookshop si
Visita Guidata Gratuita no
Visita Guidata si, su prenotazione
Parcheggio si
Accessibilità Disabili si
Audioguida si
Sale Didattica no
Sala Conferenze no
Lingua Inglese si
Mezzi Pubblici no
Servizi alle Famiglie no
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