Valle dell'Esino

Jesi

Sorta sul più alto terrazzo alluvionale, a circa 90 m s.l.m., sulla sponda sinistra del fiume Esino, la città di Jesi vanta origini assai antiche. Le prime testimonianze della frequentazione antropica dell’area, risalgono all’età del Bronzo Finale e all’età del Ferro, come attestano i reperti di ceramica attica e i materiali di età picena. A seguito della Battaglia di Sentinum del 295 a.C. e della conseguente conquista romana dell’Ager Gallicus, l’area fu interessata da un’intensa frequentazione di cittadini romani che portò alla formazione, nel 247 a.C. circa, di un piccolo centro amministrativo, per diventare ufficialmente colonia, con ogni probabilità, tra il 180 e il 150 a.C. Aesis si sviluppò in un’area strategica: non solo si poneva a controllo della Media Valle dell’Esino, ma anche della Via Flaminia, importante via consolare che collegava Roma ad Ariminum, e della Salaria Gallica, strada che univa la Via Flaminia con la Salaria, attraversando i principali centri della medie vallate come Asculum, Falerio, Urbs Salvia, Ricina, Aesis, Ostra, Suasa e Forum Sempronii, che che qui si incontravano. Dunque un’area di grande interesse economico e commerciale, la cui vivacità è stata dimostrata dal più importante rinvenimento avvenuto in città fino ad oggi: l’officina per la produzione della Ceramica a Vernice Nera localizzata nell’area di Campo Boario e attiva fin dalla metà del III a.C. Poco ancora è noto sull’organizzazione urbanistica di Aesis. Ad oggi si ipotizza la localizzazione del foro nel punto in cui si dovevano incontrare i principali assi viari, generatori di un reticolo quadrato: l’attuale Piazza Federico II. Da qui proviene il ciclo statuario di età giulio-claudia, in cui si riconoscono i volti di Augusto, di Tiberio e di Caligola; a questi si aggiungono sette statue acefale presumibilmente riferibili alla famiglia imperiale. Dall’area limitrofa la Piazza, sono stati rivenuti i resti di un ampio complesso termale, di antiche strutture non meglio identificate e del teatro romano. Per quanto concerne la cinta muraria romana, possiamo dedurre il suo percorso analizzando la cortina difensiva di età medievale, che sembra averne ricalcato grossomodo il perimetro.

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Salaria Gallica e dintorni: le strade dell’olio e del vino nell’antichità

Vino e olio, eccellenze dell’agricoltura e della gastronomia marchigiana, sono da sempre al centro dell’economia e dell’identità culturale locale, come testimoniano i numerosi impianti per la produzione olearia e vinicola presenti sin dall’età picena nella regione. Il viaggio alla scoperta del territorio dedicato all’antica produzione dell’olio e del vino ci conduce lungo la Salaria Gallica, strada che collegava Fossombrone ad Ascoli Piceno passando per le principali colonie romane, immerse nelle verdi colline marchigiane.

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Principi umbri e piceni tra il Potenza e l’Esino

Nelle zone di confine dell’entroterra marchigiano i principi umbri di Camerino vivevano a contatto con numerosi villaggi, anch’essi retti da principi guerrieri piceni. I pregevoli corredi delle necropoli, risalenti alla fine dell’VIII - inizi VI sec. a.C., documentano i fitti scambi con l’oriente greco e con l’Etruria e attestano il ruolo cruciale di queste popolazioni nei traffici mercantili tra Adriatico e Appennino, che essi controllavano e da cui traevano le loro ricchezze.

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Celti vs. Romani: viaggio nell’Ager Gallicus

Da sempre luogo di incontro di varie culture, l’Ager Gallicus è il territorio marchigiano compreso tra l’Esino e il confine settentrionale della regione, così denominato dai romani in quanto occupato sin dalla fine del IV sec. a.C. dalla tribù celtica dei Galli Senoni. In questo contesto nel 295 a.C. si consumò una delle battaglie fondamentali della storia romana, avvenuta a Sentinum, che ha determinato le sorti dell’occupazione romana fino alla costa adriatica. Attraverso i siti e i Musei Archeologici di questi territorio verrete a contatto con le diverse civiltà che vi hanno convissuto intrecciando stretti legami culturali e mercantili.

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Jesi

Indirizzo Piazza Indipendenza 1 Jesi
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Museo archeologico statale di Arcevia
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