Area Archeologica di Potentia

Porto Recanati

La città romana di Potentia nacque come colonia nel 184 a.C. nei pressi del porto di foce del fiume Potenza, al tempo importante via di comunicazione tra costa e interno, sul tracciato viario successivamente ricalcato dalla Salaria Picena, per assicurare donazioni di terra ai veterani delle guerre puniche e, nel contempo, per garantire a Roma il controllo su una zona importantissima a livello strategico nell’Adriatico, i cui commerci erano già molto sviluppati in età preromana. Le indagini archeologiche, condotte a partire dagli anni 80, hanno permesso l’individuazione dei resti della città In località S. Maria, attuale sede dell’area archeologica, poche centinaia di metri a Ovest dalla costa e circa 2 kilometri a Sud del centro della città di Porto Recanati. Gli scavi hanno messo in evidenza che la colonia fu fondata in una zona già frequentata in epoca preromana, tra V e III sec. a.C. Tra gli edifici individuati e attualmente visibili spicca il grande tempio repubblicano su alto podio con portico colonnato, probabilmente dedicato a Giove. L’edificio, di cui rimangono parte del colonnato e porzioni dei muri perimetrali del portico e della cella, era aperto su uno degli assi viari della città. Sempre all’età repubblicana vanno ricondotte le botteghe presenti nella zona a Ovest del Tempio, rimaste in uso sino in epoca tardo antica. In età imperiale l’area subì importanti modifiche; in questo periodo la colonia, ormai economicamente in grande espansione e con rapporti diretti con Roma, divenne un centro fondamentale all’interno della Salaria Picena. A questa fase vanno fatti risalire i resti di una domus, costruita intorno al I sec. d.C. su strutture di epoca precedente, e rimasta in uso sino al V sec. d.C. Dell’edificio rimangono porzioni affrescate degli alzati e alcune stanze pavimentate a mosaico. Oltre alle evidenze già citate, l’area archeologica è caratterizzata dalla presenza di una vasta necropoli nella zona settentrionale e in quella occidentale della città, dove alcuni monumenti funerari testimoniano l’agiatezza raggiunta dalle famiglie più facoltose, arricchitesi grazie ai commerci marittimi. Dopo la crisi dell’impero di III sec. d.C., la città vide una ripresa economica che coincise con un rinnovamento edilizio ed urbanistico, che durò almeno sino al V sec., momento in cui la città divenne sede vescovile. A partire dal secolo successivo, però, in seguito alle invasioni barbariche e con la cessazione dei commerci via mare, la città fu oggetto di un graduale spopolamento sino ad arrivare ad essere definitivamente abbandonata.