Valle del Misa

Ostra Vetere

L’antica città di Ostra sorge nella media valle del Misa, lungo la strada che univa Sena Gallica a Sentinum, su un ampio terrazzo alluvionale di fondovalle. La scelta di questo luogo non fu certo casuale: quest’area, infatti, non solo consentiva un’adeguata pianificazione degli spazi, data la sua ampiezza, ma grazie alla sua vicinanza a importanti vie di comunicazione, talvolta sfruttate già in età protostorica, garantiva un efficace controllo del territorio. Qui infatti accanto all’antico percorso sopracitato, passava la Salaria Gallica, via che collegava la Flaminia con la Salaria, attraversando i principali centri delle medie vallate marchigiane: Asculum, Falerio, Urbs Salvia, Ricina, Aesis, Ostra, Suasa e Forum Sempronii. A seguito della Battaglia di Sentinum del 295 a.C., che diede inizio alla colonizzazione romana delle regioni adriatiche, e della Lex Flaminia del 232 a.C., che determinò un massiccio arrivo di coloni in queste terre, fu dapprima praefectura romana e in seguito municipium, nel I a.C. I primi scavi condotti dal Cavalier Giuseppe Baldoni di Montalto agli inizi del Novecento, individuarono importanti resti dell’impianto urbano di età romana: le terme, tre assi viari basolati e un piccolo teatro, con diametro di 45 m. L’ampio edificio termale era costituito da venticinque ambienti, tra cui il calidarium e il frigidarium, riccamente ornato con marmi e pavimento a mosaico. Tra l’edificio termale e il teatro è stato rinvenuto un ampio tratto stradale basolato, perpendicolare ad un’altra strada lastricata che costituiva il limite orientale dell’area forense. Le nuove indagini archeologiche, riprese nel 2006 e ancora in corso, hanno individuato altre strutture che permettono di definire meglio la città romana. È stato possibile individuare una prima fase della città, riferibile ad un arco cronologico compreso tra la metà del II a.C. e l’inizio del I a.C.: afferiscono a questo periodo una vasta piazza centrale inghiaiata e un’ampia struttura la cui natura ancora è incerta, forse legata all’elezione dei magistrati cittadini. Con l’età imperiale la città venne monumentalizzata: l’area forense fu pavimentata e venne circondata da edifici pubblici, fra cui il teatro e un tempio. È sempre in questo periodo che furono definiti gli assi viari principali e venne aperta una porta monumentale di accesso al foro, di cui si conservano la soglia, lo stipite e un blocco con l’incavo per il cardine. Dopo questa fase di splendore, che durò fino al II d.C., il centro non subì mutamenti, fino al V d.C., periodo in cui molte delle strutture vennero abbandonate. Rimase tuttavia vivo l’interesse per l’edificio sacro, forse perché tale edificio venne convertito in chiesa: tale ipotesi sembra essere sostenuta dal rinvenimento di una epigrafe che menziona un vescovo della diocesi ostrense e dall’attestazione in questa zona di un’area funeraria datata tra la fine del V e l’inizio del VI d.C. La guerra greco-gotica e la successiva invasione longobarda portarono, dunque, al definitivo abbandono della città e alla nascita di due piccoli centri sul crinale: Montalboddo e Montenovo che, nel 1882, cambiarono il loro nome in Ostra e Ostra Vetere.

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Ostra Vetere

Indirizzo Località Morucce Ostra Vetere
Telefono 071965053 interno 1
Orario Apertura periodo estivo
Tempo Visita 30 min
Costo Ingresso gratuito
Prenotazione Obbligatoria no
Viabilità Flaminia - Salaria Gallica
Bookshop presso Polo Museale della Terra di Montenovo
Visita Guidata Gratuita no
Visita Guidata Su prenotazione presso l'associazione Trova Loco , per gruppi di almeno 15 persone, prezzi da concordare con l'Associazione Trova Loco
Parcheggio si
Accessibilità Disabili no
Audioguida no
Sale Didattica no
Sala Conferenze sì presso il Polo Museale della Terra di Montenovo
Lingua Inglese no
Mezzi Pubblici no
Servizi alle Famiglie no
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